La stitichezza o stipsi è uno dei disturbi gastroentestinali più diffusi, si stima che interessi più di 10 milioni di italiani, è caratterizzata da emissione difficile o infrequente di feci, durezza delle feci, o sensazione di evacuazione incompleta.
Molte persone si ritrovano ad avere difficoltà ad evacuare e le cause le possiamo sintetizzare in:
- stipsi da rallentato transito (quando la peristalsi alterata del colon non permette il transito del contenuto colico con la regolare velocità);
- stipsi da ostruita defecazione (quando il problema riguarda la parte finale del retto, quella rettoanale).
La stipsi da ostruita defecazione può generare gonfiore, dolore post defecazione e sensazione di svuotamento incompleto.
Il trattamento della stipsi, soprattutto se presente da molto tempo, deve avere un approccio integrato, è necessaria una sinergia tra diverse figure come: gastroenterologo; nutrizionista; fisioterapista e psicioterapeuta.
Per migliorare la funzionalità intestinale occorre seguire una dieta con il giusto apporto di fibre; e di liquidi, in particolare l’acqua, (il fabbisogno giornaliero si calcola moltiplicando 30 cc per kilo di peso corporeo, se una persona pesa 60 kg ad esempio dovrebbe bere 1,8 litri di acqua al giorno), il movimento quotidiano, l’ attività fisica aiuta la peristalsi; la routine quotidiana, prendersi del tempo la mattina per andare in bagno prima di uscire o anadare al lavoro.
La stipsi può essere causata da molti fattori, stile di vita e alimentazione, uso di farmaci, alcune patologie; interventi chirurgici; una vita sedentaria; abuso di lassativi; alcune fasi della vita come la gravidanza; disfunzioni del pavimento pelvico.
Le disfunzioni del pavimento pelvico possono essere divise in due gruppi:
- Disfunzioni da aumentato tono dei muscoli, ipertono;
- Disfunzioni da diminuito tono dei muscoli, ipotono.
L’ipertono dei muscoli del pavimento pelvico, del muscolo puborettale e/o dello sfintere anale, può generare una difficoltà nello svuotamento, le feci fanno fatica ad uscire a causa di un mancato rilassamento di questi muscoli. Oppure in caso di dissinergia del pavimento pelvico, durante la spinta o ponzamento i muscoli dell’ano si stringono invece che rilassarsi; oppure la spinta defecatoria non è corretta; la spinta non è efficace.
La riabilitazione del pavimento pelvico ha la funzione di aiutare la persona a conoscere ed utilizzare nel modo più corretto la muscolatura del pavimento pelvico e rendere così l’evacuazione non più una lotta ma un momento di liberazione.
Gli esercizi per il pavimento pelvico lavorano in sinergia con la respirazione diaframmatica. Nella riabilitazione possono essere utilizzate tecniche manuali e strumentali, come il biofeedback, kinesiterapia e terapie comportamentali, ad esempio utilizzare uno sgabellino per rialzare i piedi e appoggiare i gomiti sulle gambe nel momento dell’evacuazione aiuta a rilassare la muscolatura del pavimento pelvico.
Prendersi cura del proprio stile di vita crea beneficio anche nel poter migliorare la stipsi, svolgendo attività fisica, favorendo un’adeguata idratazione, introducendo un giusto apporto di fibre e dando un tempo adeguato per la defecazione.