Intestino, disbiosi, flogosi pelvica e sistemica: quale relazione?
Tutte le malattie hanno origine dall’intestino
(Ippocrate, 400 a.C.)
Un assioma molto antico, sovente riportato, di cui solo negli ultimi decenni si vanno chiarendo i dettagli. Era osservazione condivisa che disturbi dell’intestino si accompagnassero a svariate patologie ma, nella sempre più profonda conoscenza dei meccanismi attraverso cui le malattie decorrono, si è perso probabilmente di vista il primum movens, ossia la causa iniziale della catena di eventi che caratterizza ogni singolo quadro patologico.
MICROBIOTA INTESTINALE è l’insieme di tutti i microrganismi che vivono nel nostro intestino: in prevalenza batteri ma anche virus – molto più piccoli e di difficile intercettazione – parassiti, funghi…tutti questi microrganismi sono in relazione tra di loro e con il nostro sistema cellulare e immunitario, modulano la trasmissione nervosa, svolgono azioni che nessuna nostra cellula è in grado di compiere. Si tratta di una massa considerevole, paragonabile a quella del nostro fegato, costituita da oltre 1500 specie (e tutte le rispettive sottospecie) che dovrebbero trovarsi in equilibrio fra loro, determinando lo stato di EUBIOSI. Qualora specie patogene crescano in eccesso rispetto alle altre, o specie “benefiche” (come bifidobatteri e lattobacilli) siano troppo scarsi, si configura la DISBIOSI intestinale. Quest’ultima condizione, anziché proteggere, causa infiammazione della parete intestinale, su cui poggia come uno strato di rivestimento “vivo”, con perdita della compattezza e della funzione di filtro (LEAKY GUT SINDROME); lo step successivo è il passaggio poco regolato di nutrienti non del tutto digeriti nel circolo ematico, oltre che di corpi batterici, spore fungine e metaboliti che, raggiungendo ogni tessuto, possono attivare una risposta infiammatoria in qualunque distretto corporeo. Gli organi addominali e pelvici, per contiguità, saranno coinvolti in via prioritaria, quindi cistiti, cistopieliti, prostatiti, vaginosi e/o vaginiti: le cause non sono praticamente mai “dall’esterno” ma dall’intestino. Si può immaginare, ad esempio, come la STIPSI, con la prolungata stasi di feci e la sovracrescita batterica e fungina, favorisca le suddette patologie così come uno stato di infiammazione che può coinvolgere il sistema linfatico e i plessi nervosi pelvici. Le forme di disbiosi con DIARREA, viceversa, sono già il risultato di un più profondo sconvolgimento dell’equilibrio del microbiota, spesso ad opera di farmaci (in primis antibiotici, steroidi e ormoni) o di pregresse virosi. Attenzione va posta anche ai processi di DIGESTIONE del cibo, poiché alimenti mal digeriti cosituiscono un ottimo substrato nutritivo per la flora disbiotica: la fisiologia non può essere ignorata o asservita alle abitudini sociali e lavorative. Ad esempio: cenare tardi, consumando proteine o verdure crude, non è in armonia con i processi fisiologici e i ritmi circadiani e condurrà a maldigestione e, nel tempo, anche a disbiosi.
LOW GRADE INFLAMMATION: infiammazione sistemica di basso grado, descritta come “the secret killer” (Time, 2004) è l’ambiente nel quale si sviluppano molte patologie, pelviche e a distanza, compreso il dolore “essenziale”, ossia senza cause identificabili. L’INFIAMMAZIONE è, di per sé, il meccanismo fisiologico di risposta al danno dei tessuti, in termini di riparazione, e all’aggressione da parte di patogeni microbici, come batteri, virus, funghi e parassiti. Il problema inizia quando questi stimoli si susseguono e si protraggono nel tempo, per cui il meccanismo non si interrompe più. Può addirittura proseguire in assenza degli stimoli suddetti, per cui l’infiammazione diventa la malattia stessa.
STRATEGIE TERAPEUTICHE: disinnescare, o quanto meno ridurre, tutti i possibili stimoli infiammatori è l’arma vincente per ogni patologia, particolarmente per il distretto addomino-pelvico. Considerata l’enorme estensione della superficie intestinale e le dimensioni numeriche del microbiota, riportare uno sto di eubiosi è certamente determinante per un miglioramento o per la risoluzione dei sintomi pelvici e perineali. A tal fine è necessaria una DIAGNOSI DI PRECISIONE, oggi possibile attraverso indagini mirate sul Gut Microbiote, cui conseguono una terapia e una dieta adeguate alla situazione (non uguali per tutti!) e l’eventuale modifica di comportamenti pro-infiammatori, quali il sonno, la postura, l’attività fisica, l’assunzione di farmaci, lo stress…tutti fattori in grado di modificare anche rapidamente il microbiota, spostando l’equilibrio verso la flogosi o verso il benessere. Anche le carenze vitaminiche, spesso sottovalutate, possono contribuire ad aggravare la situazione; conseguenza della dieta, della disbiosi o determinate da fattori genetici, possono ripercuotersi negativamente sul quadro generale.
STRATEGIA TERAPEUTICA anzichè semplice terapia, con il coinvolgimento di figure diverse a seconda della specifica situazione: un approccio che può apparire complesso ma si è dimostrato l’unico possibile per un percorso di ritorno alla salute psico-fisica, la più valida alternativa alla mera soppressione del sintomo. Se tutte le malattie hanno origine dall’intestino, curare la disbiosi e ridurre l’infiammazione sistemica rappresenta un passaggio ineludibile, ancorchè non unico, per la risoluzione del problema