L’ICS (International continence society) definisce l’incontinenza urinaria (IU) come “ogni perdita involontaria di urina”: pertanto, a differenza della precedente definizione che sottolineava l’impatto sociale delle perdite , attualmente si parla di incontinenza ogni qualvolta vi è una perdita di urina.
Non esiste una sola tipologia di incontinenza ma possiamo raggrupparle essenzialmente in tre tipologie principali:
- Incontinenza urinaria da sforzo (IUS): perdita involontaria di urina durante uno sforzo, uno starnuto, esercizio fisico, colpo di tosse (per aumento della pressione intra addominale, in assenza di attività detrusoriale).
- Incontinenza da urgenza (IUU): perdita involontaria di urina associata ad un improvviso e forte desiderio di urinare (urgenza minzionale) tendenzialmente causata da iperattività del detrusore.
- Incontinenza urinaria mista: è una condizione che associa le due precedenti, per cui sono presenti sia perdite determinate da sforzi, sia urgenza minzionale.
L’incontinenza è una problematica molto diffusa, che va a impattare negativamente sulla qualità della vita delle pazienti limitando la partecipazione alle attività sociali e lavorative.
Circa il 25-45% di tutte le donne soffre di perdita involontaria di urina ad un certo punto della propria vita, rendendo così l’IU uno dei disturbi più frequenti in questa popolazione
Questi dati sono certamente sottostimati, poiché molte donne aspettano molto prima di farsi visitare e iniziare un percorso terapeutico; un sondaggio condotto negli USA nel 2004 su incarico della Nation Association of Continence ci dice che in media le donne aspettino 6,5 anni prima di effettuare una visita.
La gestione conservativa (non chirurgica) dell’incontinenza urinaria è stata riconosciuta come la gestione di prima linea, che include terapie fisiche, modificazione del comportamento e intervento farmacologico, in particolare per la SUI .
Alcuni esempi di trattamenti conservativi utilizzati nella gestione dell’incontinenza sono le terapie fisiche e l’allenamento dei muscoli del pavimento pelvico, da soli o in combinazione con altri trattamenti, ad esempio stimolazione elettrica, biofeedback e coni vaginali.
La fisioterapia del pavimento pelvico o PFMT ( dall’inglese Pelvic Floor Muscles Training) è considerata il trattamento di prima linea, come suggerito dall’International Continence Society (ICS), e si è dimostrata efficace nell’ incontinenza urinaria.
I muscoli del pavimento pelvico forniscono supporto agli organi pelvici e aiutano nella chiusura dei muscoli dello sfintere uretrale, con conseguente miglioramento dell’incontinenza. E’ importante prevenire tutti i fattori di rischio modificabili nella vita di una donna e supportare la donna in alcuni fasi delicate come gravidanza e menopausa.
Fattori di rischio
ETA’; menopausa; interventi chirurgici uroginecologici; parti vaginali; stipsi; obesità, lavori pesanti.
La fisioterapia del pavimento pelvico è raccomandata nel trattamento dell’incontinenza urinaria femminile, può essere consigliata prima di affrontare una gravidanza, nel post partum, in menopausa e prima e dopo un intervento chirurgico ginecologico.
La fisioterapia del pavimento pelvico consiste in un insieme di tecniche, metodi, esercizi terapeutici e terapia strumentale, che ha come obiettivo il recupero funzionale della muscolatura del pavimento pelvico.
OBIETTIVI TERAPEUTICI: dopo aver eseguito la valutazione funzionale passiamo alla programmazione del piano terapeutico che consiste nello stabilire prima gli obiettivi terapeutici. L’obiettivo sta in quello che la donna ci riferisce e nel disagio che vive.
- Coscientizzazione e apprendimento dell’attività motoria del pavimento pelvico; Insegniamo alla nostra paziente a percepire bene l’area genitale e la contrazione della muscolatura pelvi- perineale.
- Modificazione dei parametri alterati: il nostro obiettivo è quello di normalizzare il tono muscolare per cui andremo a lavorare sulla forza e sull’endurance. Andremo a favorire una corretta dinamica respiratoria, una migliore gestione degli aumenti pressori addominali e una correzione delle alterazioni posturali.
- Automatizzazione: la nostra paziente dovrà essere in grado di riportare nelle attività della vita quotidiana, tutto ciò che ha appreso nel setting terapeutico.
- Autotrattamento e programma domiciliare. Eseguire gli esercizi prescritti da fisioterapista è fondamentale per ottenere risultati efficaci e duraturi.
COSA COMPRENDE LA RIABILITAZIONE DEL PIANO PERINEALE?
Chinesiterapia perineale
- Consiste in una serie di esercizi di contrazione e rilasciamento della muscolatura con lo scopo di prevenire e trattare alterazioni della statica pelvica, incontinenza urinaria e ottenere il rafforzamento, rilassamento e stretching dei muscoli pelvici.
Il livello degli esercizi deve essere adattato alle capacità individuali del soggetto in qualsiasi fase del trattamento, in modo che lo sforzo fisico non superi le reali possibilità della persona.
L’obiettivo della chinesiterapia è quello di riconoscere (presa di coscienza), allenare e usare i muscoli del perineo. Tutti gli esercizi sono preceduti da tecniche di rilassamento concentrazione e respirazione diaframmatica.
- Il biofeedback che comprende esercizi guidati, spesso con ausilio visivo del computer, che aiutano il paziente a localizzare i muscoli perineali ed azionarli correttamente per facilitare il controllo della muscolatura in caso di ipotono( deboloezza dei muscoli pelvici) per riabilitare la muscolatura e recuperare la sua funzionlità.
- Il KNACK: Normalmente, i muscoli del pavimento pelvico si contraggono automaticamente quando la pressione colpisce la vescica, mantenendo l’uretra sigillata. Ma se i muscoli non si contraggono abbastanza rapidamente o con abbastanza forza, potresti perdere urina. La chiave per non perdere urina è usare i muscoli pelvici appena in tempo per chiudere l’uretra. Questo uso tempestivo dei muscoli viene chiamato “il Knack”. Imparare a usare i muscoli pelvici al momento giusto è un’abilità come imparare qualsiasi altra nuova attività muscolare. Il Knack può essere appreso durante le sedute di fisioterapia.
- L’elettrostimolazione della muscolatura perineale tramite sonde vaginali che emettono impulsi elettrici che controllano la vescica e stimolano i muscoli del perineo aumentandone quindi la capacità di contrazione e quindi di continenza sulla fuga di urine. Egualmente, a diverse frequenze, l’elettrostimolazione può agire sulla stimolo vescicale riducendo l’urgenza. La terapia strumentale può integrare la chinesiterapia e l’esercizio terapeutico e non sostituirli.
Quando la riabilitazione dei muscoli pelvici non è risolutiva, la donna può essere indirizzata ad una valutazione chirurgica.
Chirurgia
L’intervento chirurgico viene eseguito per ripristinare la posizione normale del collo vescicale e dell’uretra. Esistono due tipi principali di operazioni per l’incontinenza: procedure di sospensione del collo vescicale e procedure chirurgiche con il posizionamento di uno sling. Questa è la procedura più comune eseguita nelle donne con incontinenza urinaria da stress. In questa procedura, il chirurgo utilizza il tessuto della persona, materiale sintetico (rete) o tessuto animale o donatore per creare un’imbracatura o un’amaca che sostiene l’uretra.
Farmaci
Attualmente non ci sono farmaci commercializzati specificamente per il trattamento dell’incontinenza urinaria da stress. Tuttavia, ci sono diversi farmaci sperimentali in fase di sviluppo. I farmaci per questa condizione dovrebbero essere disponibili nel prossimo futuro.
Esistono dei farmaci indicati per l’incontinenza da urgenza, lì dove è stata diagnosticata una vescica iperattiva.
La Riabilitazione del pavimento pelvico richiede l’intervento di personale medico dedicato adeguatamente formato e rientra nel profilo specialistico del fisioterapista esperto nella riabilitazione pelvi perineale.
Eseguire gli esercizi in autogestione senza la supervisione di un fisioterapista può essere difficile e a volte causare il peggioramento dei sintomi.
Per la riabilitazione del pavimento pelvico rivolgersi sempre ad un fisioterapista esperto per una valutazione del pavimento pelvico e per eventuale progettazione del piano terapeutico che è sempre personalizzato.